Giardini Naxos – Il 28 dicembre per la Sicilia è una data che non si può dimenticare per l’immane catastrofe che sconvolse Messina e Reggio Calabria in quel fatidico 1908. A Giardini si verificò un evento eccezionale: alle prime ore di quel giorno fatale, in piena oscurità gli abitanti del borgo marinaro furono svegliati da un tremendo scossone, un grande frastuono. Immediatamente le acque della costa giardinese si ritirarono per trasformarsi in onde gigantesche alte oltre i 10 metri che raggiunsero il litorale invadendo gli scali, le piccole strade, le case e spazzando tutto, uomini e cose. Fu un tremendo maremoto, uno “Tsunami”, potremmo dire oggi, che fece numerose vittime. Molti i dispersi risucchiati dal ritirarsi della marea. A questo punto subentrò la solidarietà umana. Dall’Albo Comunale leggiamo: “In tanto sgomento nessuno osava accorrere in soccorso dei naufraghi di cui si ignorava il numero ed ogni indugio si rendeva pericoloso quando, il tenente medico Francesco Buda incitando e incoraggiando gli uomini di mare, faceva varare una barca scampata per caso, ed insieme ai pescatori Alfio Bucolo, Salvatore Galeano, Vincenzo Cacciola, i fratelli Giuseppe e Carmelo Nucifora e Pancrazio Tornatore sfidando l’imperversare delle onde, con coraggio e sangue freddo encomiabili, guadagnarono il largo. L’operazione ebbe i suoi frutti, vennero issate a bordo e riportate a riva tra le braccia dei loro cari numerose persone tra cui un ragazzo di quattordici anni, Pasquale Galeano che era stato risucchiato in mare su una barchetta sfornita di remi ritrovato svenuto in balia delle onde, a due miglia dalla riva alla profondità di circa 50 metri.”
Questo episodio di solidarietà e di eroismo, stranamente, non viene ricordato in nessun libro di storia locale anche se l’Amministrazione comunale di Giardini dell’epoca si premurò, con una delibera, di rimunerare adeguatamente i soccorritori proponendoli per la concessione di una onorificenza ed il Ministero della guerra insignì il tenente Buda con la medaglia d’argento al valor di marina “per l’animoso slancio con cui in un’ora di panico e di terrore generale, si spinse alla testa di altri generosi, con alcune barche alla ricerca ed al soccorso di marittimi pericolanti al largo di Giardini, trasportati dal maremoto seguito al terribile terremoto che la mattina del 28 dicembre 1908 distrusse Messina e Reggio Calabria” (Regio Decreto 11 maggio 1911).
L’avvenimento quasi miracoloso viene ricordato in un ex voto conservato ancor oggi dalla famiglia Buda
