a cura di ROSARIO MESSINA
Giardini Naxos (Me) – Alla fine, lo spettro del corteo contro il G7 che doveva mettere a ferro e fuoco la splendida cittadina di Giardini Naxos si è risolto (per fortuna) in un episodio circoscritto al termine della manifestazione, una bravata di un manipolo di giovani provocatori che ha rischiato di compromettere la correttezza della protesta. All’arrivo in piazza Abate Cacciola nei pressi del Municipio dove doveva concludersi la sfilata del corteo degli antagonisti del G7, un gruppo di manifestanti non si è fermato ed ha continuato verso il porticciolo Saia (direzione Taormina). Nelle prime file si notano giovani con magliette rosse tutte uguali e cappellino nero (che al termine della manifestazione hanno abbandonato nella piazza antistante il Municipio). Avanzano fino a pochi metri dallo schieramento delle Forze dell’Ordine in assetto antisommossa posizionato nei pressi dell’accesso al porticciolo dove si trova il “Bar Maraone”. Momenti di tensione, il gruppetto di “antagonisti” in testa al corteo non torna indietro, urla slogan. Quelli che occupano la prima fila formano un muro umano incrociando i gomiti e avanzando in segno di sfida. Ad un certo punto, alle prime provocazioni le Forze dell’Ordine rispondono con una carica di alleggerimento seguita dai lacrimogeni. Lo scontro e le manganellate durano pochi minuti. Il gas dei lacrimogeni comincia a fare subito effetto (difficoltà respiratorie e occhi che bruciano) mettendo in fuga i manifestanti che tornano indietro correndo verso la piazza dove si trova il grosso del corteo. Fortunatamente il buon senso è subito prevalso, non si registrano altre provocazioni e, dopo qualche minuto torna la calma. Ma soprattutto non ci sono stati feriti o episodi più gravi.














A parte questo spiacevole episodio finale, vediamo come è andato il corteo. Il corteo degli antagonisti del G7, formato da circa un migliaio di manifestanti, ha iniziato la marcia di protesta intorno alle ore 16 dal parcheggio della Rotonda Anas nei pressi del Ponte Salluzzo (dove erano stati parcheggiati i loro pulman). I manifestanti iniziano a muoversi direzione Messina. Le Forze dell’Ordine indicano ai manifestanti di imboccare la via Dalmazia attraverso la quale in pochi minuti, raggiungono il lungomare Tisandros. Il lungo serpentone di manifestanti con le loro bandiere, striscioni, slogan e cartelli si riversa sul lungomare seguito ad una certa distanza dalle Forze dell’Ordine che chiudono il corteo.
Il temuto corteo degli antagonisti No Global che aveva messo in fibrillazione commercianti e ristoratori, tanto da coprire le facciate, ingressi e vetrine delle loro attività con pannelli di legno in realtà, si rivela presto un corteo pacifico e variopinto con gruppi politici ed associazioni di pacifisti Impeccabile comunque la gestione dell’ordine pubblico coordinato in tempo reale dalla sala operativa interforze realizzata appositamente per il G7 a Taormina dove confluivano contemporaneamente le immagini e le informazioni trasmesse dalle decine di body cam affidate ad agenti in borghese a terra e quelle dal cielo registrate da elicotteri e droni. Alla vigilia del G7 il capo della polizia Franco Gabrielli aveva dato chiare indicazioni alle forze dell’ordine: “tolleranza massima nei confronti di chi intende manifestare pacificamente il suo dissenso, poca visibilità e invadenza da parte del dispositivo di sicurezza a cui è stato dato ordine di non rispondere ad eventuali provocazioni di frange dei movimenti antagonisti e dei centri sociali che avrebbero partecipato alla manifestazione. C’e da dire comunque che numerosi mezzi provenienti da altre città della penisola erano stati bloccati nei giorni precedenti dopo accurati controlli effettuati in autostrada. Impeccabile l’attività di prevenzione delle Forze dell’Ordine che ha così evitato la partecipazione al corteo di pericolose frange estremiste che avrebbero potuto disturbare seriamente la manifestazione.
IL SINDACO DI MESSINA ACCORINTI PRESENTE ALLA MANIFESTAZIONE
A sorpresa, o forse no dopo l’episodio di Taormina dove ha gridato al Teatro Greco uno slogan per la pace e contro la guerra rivolto a Trump, il Sindaco della Città Metropolitana di Messina Renato Accorinti è intervenuto alla manifestazione di protesta di Giardini Naxos. Ha sfilato con i manifestanti, ha rilasciato interviste rispondendo alle domande dei giornalisti ai quali ha consegnato una sua lettera aperta con la quale ha sollevato alcune questioni sui contenuti del G7. Accorinti non indossava la solita maglietta pro Tibet ma una maglietta nera con uno slogan “We are all migrants” (Siamo tutti migranti) una frase che ha ripetuto nella sua lettera aperta. Nella lettera aperta Accorinti si rivolge ai grandi del G7 sottolineando “la necessità di uno sforzo comune per risolvere davvero minacce derivanti dai cambiamenti climatici e tutti i disastri ambientali che la nostra società sta producendo; le azioni per ridurre ed infone eliminare l’enorme gap del Sud del Mondo in termini di diritti sociali ed economici, per i quali noi del Nord del Mondo siamo tutti responsabili; una presi di posizione chiara ed universale per una pace che sia reale, contro la guerra e gli armamenti. In ultimo una questione importante, poiché rappresenta una questione urente ed attuale dei nostri giorni, specialmente in questa parte del mondo. Ovvero l’appello per un apolitica che apra le nostre frontiere e non costruisca muri; il diritto per ogni persona in ogni parte del mondo a migrare in maniera sicura e con piena dignità a vivere pienamente e liberamente la propria vita dovunque voglia. Non dimentichiamoci la nostra storia ed il nostro presente: SIAMO TUTTI MIGRANTI.” Accorinti ha concluso la protesta in piazza Abate Cacciola.









FOTOGALLERY DELLA MANIFESTAZIONE DI PROTESTA DEGLI ANTAGONISTI DEL G7
Il corteo degli antagonisti del G7, formato da circa un migliaio di manifestanti, è partito intorno alle ore 16 dal parcheggio della Rotonda Anas nei pressi del Ponte Salluzzo (dove erano stati parcheggiati i loro pulman). I manifestanti iniziano a muoversi direzione Messina. Le Forze dell’Ordine fanno sfilare verso la via Dalmazia attraverso la quale in pochi minuti, raggiungono il lungomare Tisandros. Il lungo serpentone di manifestanti con le loro bandiere, striscioni, slogan e cartelli si riversa sul lungomare seguito ad una certa distanza dalle Forze dell’Ordine che chiudono il corteo. Inizia da qui la lunga sfilata formata da u n carosello di bandiere, slogan, striscioni.





























