Motta Camastra (Me). E’ stata una cerimonia sobria per evitare assembramenti ma intensa dal punto di vista emotivo e, per la delicatezza dei temi trattati. Si è svolta così la diciannovesima edizione del Concorso Diaristico in memoria di “Filippo Maria Tripolone” organizzato dall’’associazione socio-culturale (con finalità umanitarie) “Lanterna Bianca” presieduta da Ada Nunzia De Cola fondatrice e presidente del sodalizio. Per il secondo anno consecutivo il prestigioso appuntamento dell’edizione 2020 della finale del Concorso è stato organizzato presso la sede dell’associazione sita in Via Lanterna Bianca a Motta Camastra (Me). Quest’anno è stata un edizione fortemente ridimensionata a causa dell’emergenza coronavirus e dei divieti di assembramento. Non ce stato il consueto pubblico che, nelle precedenti edizioni aveva partecipato in gran numero. La cerimonia dei premi è stata condotta dalla prof.ssa Angela Vecchio e dalla presidente dell’associazione scientifico culturale Mea Lux, Angela Lombardo. Presente il Sindaco di Motta Carmelo Blancato il quale dopo aver spiegato i motivi per i quali si è dovuto fare una cerimonia sobria senza pubblico, ha promesso che, il prossimo anno, per il ventennale di vita del concorso, il Comune interverrà con un sostanziale contributo per far si che si possa realizzare una manifestazione degna del suo nome. Alla cerimonia dei premi sono intervenuti anche i membri della giuria che ha esaminato i diari in concorso, Angelo Manitta (presidente della giuria), la giornalista Enza Conti, Agnese Calabro e Maria Lidia Papa. Dopo i saluti di rito ha preso la parola Angela Lombardo che ha introdotto gli ospiti la quale ha detto: “L’evento di questa sera nasce in un contesto storico particolare che ha cambiato quelle che sono le nostre abitudini, le nostre relazioni e la nostra prospettiva di vita e ci riferiamo al lochdown dovuto all’emergenza coronavirus. C’è stato un momento che anche questa edizione rischiava di saltare ma la caparbietà, la determinazione e la certezza di andare avanti di Ada Tripolone ha fatto si che, anche quest’anno, l’evento si realizzasse. Il distanziamento sociale non ha permesso assembramenti cosicchè questa sera non sono presenti buona parte dei premiati ed il pubblico. Conosciamo tutti la triste vicenda di Filippo, figlio di Ada, la quale si è ispirata alla tragica morte del figlio per creare questo premio a lui dedicato. Da un momento iniziale tragico che ha segnato la sua vita, poteva fare la scelta cruciale di chiudersi in se stessa ma, grazie al suo carattere forte, ha scelto l’apertura del cuore per chiunque avesse bisogno. Può essere definita, per la sua caparbietà di portare avanti il suo progetto, una mamma coraggio capace di condividere e promuovere progetti e visioni future per aiutare chi soffre.” Anche la Prof.ssa Angela Vecchio nel prendere la parola ha usato parole di grande apprezzamento per l’ideatrice del Premio la quale, anche quest’anno, malgrado l’emergenza coronavirus è riuscita, pur tra mille difficoltà, ad organizzare un’altra edizione del Premio. Il Presidente della commissione esaminatrice, Angelo Manitta, a conclusione dei rispettivi interventi delle due conduttrici, ha spiegato il lavoro della giuria e quanto sia stato difficile selezionare i testi poiché raccontano storie di sofferenza ricche di emozioni.
Terminati i saluti di rito ha preso la parola la presidente dell’associazione “Lanterna Bianca” Nunzia De Cola la quale ha detto: ”Questo è un anno particolarissimo, come tutti sappiamo, il Covid.19 ci costringe a delle regole ben precise onde evitare il peggio. Non è un momento felice e dobbiamo adeguarci. Speriamo che il buon Dio abbia misericordia di tutte le popolazioni del mondo e che finisca subito questo inferno che si stà scatenando sulla Terra. La vita continua ed ognuno di noi deve portare avanti i propri compiti. Anche la mia “Lanterna” nonostante tutto non si è fermata. Questo Premio in memoria di Filippo Maria Tripolone è anche un occasione per richiamare i principi della solidarietà sociale, della valorizzazione, delle iniziative delle persone, dei nuclei familiari, delle forme di auto-aiuto e della solidarietà organizzata nel campo della disabilità. In tutti questi anni ho cercato di tenere alto lo scopo che mi ero prefissata, quello di tenere viva la memoria di Filippo e, aiutare quelle anime sofferenti come lui. Spero di aver fatto per entrambi i casi un buon percorso. So che adesso Filippo ha tanti amici su questa Terra e questo mi da pace e serenità. Alla società ho dato il mio piccolo contributo, essermi così guadagnata un attestato di stima che mi spinge sempre più a continuare. Spero di poterlo ancora fare finchè Dio vorrà. Sono onorata di tutto questo e sento una immensa responsabilità. Sono custode di tanti segreti confessatomi tra sofferenza e lacrime, in momenti particolari della vita di tante persone sfortunate. Segreti che porterò sempre con me nel cuore e nella tomba. Il dolore più grade per me è l’impotenza, non accetto i fallimenti, non mi arrendo facilmente, mi sono sempre messa in gioco, non mi sono mai risparmiata, mai fermata davanti a qualunque ostacolo. Ho amato e abbracciato la sofferenza come una mamma fa e finchè non raggiungo l’obiettivo non mi fermo. Solo così mi sento appagata. Sono una mamma nata, se sono stata messa al mondo un compito c’è l’hoed è quello che Dio mi ha assegnato, mettendomi davanti a delle prove molto dure. E’ anche vero che io ho dato a Dio la mia disponibilità e lui ha ritenuto questo giusto questo per me. Conservo nel cuore tutte le amarezze dei miei fallimenti ma, anche le grandi speranze. Fino ad ora ho sempre accolto le sfide senza sapere come vanno a finire. Però adesso, amici cari, sento la responsabilità degli anni che incombono su di me. La Lanterna Bianca ha fatto passi da gigante, è conosciuta in tutto il mondo ed il nostro archivio è diventato prezioso perché è quasi impossibile trovare nel mondo un archivio diaristico. I diari in concorso quest’anno sono tutti belli, uno più interessante dell’altro. Se avessi potuto avrei consegnato a tutti un primo premio ma, non si può neanche se solo un decimo di differenza tra uno e l’altro.
Il diario è un importante mezzo terapeutico, ecco perché soffermarsi sulle storie narrate da ogni singolo autore e porsi in atteggiamento di ascolto fa si che ci si possa arricchire e trarre insegnamenti dalle loro esperienze. Attraverso le loro testimonianze, ci hanno consentito di riflettere su importanti valori ma, soprattutto, sull’importanza della famiglia, dell’amicizia, della solidarietà, dell’affetto e del rispetto verso i più deboli. Ma soprattutto su quel fratello che ha un solo bisogno, quello di sentirsi accettato, di non essere trattato come diverso, un fallito, un ammalato.
Purtroppo però in questa società dove tutti trattano male tutti per le persone sensibili è difficile poter relazionarsi, cosicché, capita spesso che si chiudano in loro stessi. Sarebbe invece più giusto se ci amassimo di più e ci dessimo una mano uno con l’altro!
Ognuno di noi è chiamato a dare un contributo alla vita e questo, è il modo migliore per farlo. Tutti noi possiamo essere capaci di fare ciò che ho fatto in questi anni e sarei felice di sapere che questo mio piccolo progetto d’amore avesse un seguito. Che si potesse replicare in ogni città, in ogni paese, nel proprio rione. La vita si respinge e si espande in proporzione al coraggio ed alla disponibilità di ognuno di noi.
Un giorno in una nostra conversazione su questa tematica, un grande medico e maestro di vita, che oggi è qui tra noi, il dott. Roberto Motta, mi disse:”Carissima sig.ra Tripolone, io dico sempre ai miei collaboratori: ricordiamoci che in questo mondo siamo tutti pazienti.” Ecco, vorrei che queste parole ci facessero riflettere e che, nel nostro quotidiano ci facessero comportare con il nostro prossimo con più amore e generosità”. Ed è proprio il dott. Motta, psichiatra, che ha preso la parola dopo la presidente parlando della sua esperienza di medico sempre a contatto quotidianamente con la sofferenza.
Terminati gli interventi si è passati alla seconda parte dell’evento, quello delle premiazioni dei diari.
LA SECONDA PARTE DELLA MANIFESTAZIONE
Nella seconda parte della kermesse sono stati resi noti vincitori delle sezioni in concorso dell’edizione 2020 (Primi Premi, Premio speciale, Segnalazioni di merito, Menzioni d’onore, Finalisti). Anche questo particolare momento è stato intenso e commovente grazie anche alla capacità di coinvolgimento delle due conduttrici. Prima di rendere noti i premiati, la prof.ssa Angela Vecchio nel sottolineare il valore della manifestazione, ha detto: “Il Premio dedicato a Filippo è un appuntamento consueto difficile da rinunciare. La sua testimonianza di vita, le sue fragilità le sue geniali e poetiche riflessioni, magistralmente rappresentate nel suo diario toccano le corde dell’animo umano generando emozioni in chi lo legge, le stesse che la mamma Ada con questo appuntamento annuale fa rivivere attraverso gli scritti dei partecipanti.”
A seguire, la lettura dei premiati. Il primo premio è andato a Zaremba Stanislaw (Roma) la quale era presente assieme assieme a Cristiano Parafioriti (Varese- Segnalazione di Merito) .
ROSARIO MESSINA
DI SEGUITO L’ELENCO DEI PREMIATI:
PRIMI PREMI
1 Zaremba Stanislaw (Roma)
2 Cirigliano Concetta Perna (Australia)
2 Mambretti Enrica (Como)
3 La Mantea Simone Settimo Torinese (TO)
3 Russo Mario (Salerno)
PREMI SPECIALI
Ergas Marina Vezzo Gignese (VB)
Marcus Tullius (Brasile)
Spagnolo Rosalba (BG)
Giovani del “Pirandelo”
SEGNALAZIONE DI MERITO
Campanile Virginia (Lecce)
Codutti Giovanni (Udine)
Vador Luigino S. Quirino (PN)
Vettori Paolo (Brescia)
Macrì Giovanni Barcellona P.G. (ME)
Parafioriti Cristiano (Varese)
Brusò Francesco Mestre (VE)
Macrì Roberta Barcellona P.G. (ME)
Biancotto Daniela (Cuneo)
Maestrelli Claudio (Mantova)
Venturini Gloria (Rovigo)
MENZIONE D’ONORE
Zullo Lina Giardini Naxos (ME)
Indelicato Luigia (CT)
Visentin Maria S.Donà di Piave (VE)
Dal Santo Vittorina Lonigo (VI)
Scuderi Giovanna Mascalucia (CT)
Pasquini Anna (Roma)
Aiello Massimo (Treviso)
Siani Arsenio (Siena)
Pujia Domenico (Roma)
Piccirillo Lorenzo (Latina)
FINALISTI
Antonazzo Anna (Catania)
Peluso Giovanni (Taranto)
Composto Giovanni -Adelaide- (Australia)
Falbo Vanessa (Cosenza)
Li Volti Giovanna -Melbur- (Australia)
Maderboni Lucia (Vicenza)
Uricchio Caterina (Milano)
Antonucci Pina (Cosenza)
Masini Francesco (Genova)